L’implementazione della SMD dell’UE in Italia è prevista per settembre mentre continua il consolidamento del settore
L’implementazione della Direttiva UE sul Mercato Secondario (SMD) nel diritto nazionale italiano è in fase di completamento, con l’approvazione prevista dalla Camera e dal Senato entro la fine di luglio, e l’adozione successiva da parte della Banca d’Italia (BI) entro settembre. Questa nuova tempistica riflette un ritardo di nove mesi rispetto alla scadenza originale del 29 dicembre, con un ulteriore periodo di transizione di sei mesi per consentire ai servicer di adattarsi al nuovo regime. I ritardi sono dovuti alla complessità e alle controversie intorno alla Direttiva, che ha incontrato resistenze da parte dei servicer e degli acquirenti, colpiti negativamente dalle nuove norme.
Per una sintesi completa delle finalità della Direttiva UE, si rimanda al nostro articolo pubblicato lo scorso novembre. In sintesi, il regime normativo a livello europeo mira ad armonizzare le norme per la vendita, l’acquisto e la gestione dei crediti deteriorati (NPL) originati dalle banche dell’UE. Queste misure sono progettate per favorire un mercato secondario competitivo ed efficiente per gli NPL, migliorare la gestione del rischio e la trasparenza, ottimizzare le transazioni di crediti fra Stati e alleggerire i bilanci bancari, proteggendo al contempo i debitori, in particolare i consumatori.
Contesto
Il 29 febbraio, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha tenuto una consultazione pubblica sulle proposte di implementazione della Direttiva. La proposta del MEF stabilisce che la SMD si applica ai servicer di NPL (sofferenze) che non sono collaterali in operazioni di cartolarizzazione, ma non si applica ai crediti UTP, agli NPL delle banche non UE, ai prestiti in bonis, o ai prestiti di enti non autorizzati a concedere finanziamenti.
La Direttiva si applica a tutti gli special servicer italiani, ampliando le competenze regolamentari della Banca d’Italia nel settore del servicing degli NPL. La Banca d’Italia richiederà ai servicer autorizzati di fornire informazioni sulle strutture organizzative, sul governo societario, sui controlli interni, sulle politiche contabili e sulle misure di salvaguardia dei debitori. L’entità e la tempistica di questi cambiamenti dipenderanno dalle linee guida finali della Banca d’Italia. Alcuni servicer italiani potrebbero limitare i costi di conformità concentrandosi sul mercato degli UTP, riducendo gli NPL in gestione. “Crediamo che l’aumento della regolamentazione della Banca d’Italia degli special servicer potrebbe migliorare i quadri di governance. Tuttavia, tali cambiamenti avranno un costo, che potrebbe influire sulla redditività dei servicer,” ha scritto Fitch Ratings a metà marzo. I critici avvertono che le nuove regole, combinate con le restrizioni finanziarie esistenti in Italia, potrebbero ostacolare lo sviluppo del mercato secondario degli NPL aggiungendo burocrazia che pregiudica l’obiettivo di un quadro normativo armonizzato.
Principali preoccupazioni comprendono:
- Gli acquirenti di NPL che assumono contratti legati ai prestiti originali, potenzialmente in conflitto con i quadri giuridici esistenti.
- Gli acquirenti di NPL sono tenuti a nominare servicer registrati presso la Banca d’Italia, senza parametri espliciti per l’outsourcing delle funzioni, il che potrebbe portare a inefficienze e conflitti con le disposizioni di protezione dei debitori.
- L’obbligo di ulteriori comunicazioni a carico di banche, intermediari finanziari o servicer al fine di informare i debitori sullo stato del loro debito, complica i processi di assegnazione del debito e aumenta gli oneri amministrativi per i creditori.
- L’obbligo per i servicer degli NPL di separare i fondi pagati dai debitori, che crea complessità in merito ai diritti dei creditori e implicazioni operative per i servicer e gli acquirenti.
- La conformità fra Paesi crea complessità normative e oneri amministrativi per gli acquirenti non UE, potenzialmente soffocando le transazioni.
L’acquisizione di Gardant da parte di doValue guida l’ondata di consolidamento
La Direttiva riorganizzerà il settore della gestione crediti in Italia ampliando la supervisione della Banca d’Italia, migliorando gli standard operativi e i quadri di governance aziendale, e probabilmente aumentando i costi di conformità. “L’attuazione della Direttiva SMD in Italia potrebbe accelerare una tendenza al consolidamento già in atto nel settore della gestione crediti europeo.” spiega Timur Peters, CEO e fondatore di Debitos. “Il consolidamento nel settore della gestione crediti aiuterà a proteggere i volumi di affari, con i restanti player che beneficeranno di economie di scala e flussi di lavoro digitalizzati.”
All’inizio di giugno, doValue, il più grande gestore di portafogli di crediti e NPL immobiliari nel sud Europa, ha siglato un accordo vincolante per acquisire il 100% dell’unità di servicing Gardant, detenuta in maggioranza da Elliott Investment Management. Fortress e Bain Capital, anch’essi azionisti di Gardant, diventeranno azionisti di riferimento di doValue nell’ambito dell’acquisizione in contanti e azioni. Questa mossa aumenterà la quota di mercato di doValue nel servicing di crediti asset-light nel sud Europa, nella regione ellenica e in Italia. Gardant, una piattaforma di gestione crediti end-to-end, gestisce prestiti in bonis, UTP, NPL, master e special servicing, e asset management.
La transazione rafforzerà la posizione di doValue come maggiore servicer di debiti in Italia, aumenterà la redditività e accelererà la diversificazione dagli NPL ai prestiti UTP, espandendo significativamente le sue operazioni, secondo S&P Global. Le joint venture di Gardant con Banco BPM e BPER forniranno significativi flussi di NPL e volumi garantiti di UTP, rafforzando ulteriormente la posizione di mercato di doValue. Secondo Fitch Ratings, nel 2024 è probabile un ulteriore consolidamento del settore.
Debitos
Debitos è la piattaforma leader in Europa per le transazioni di prestiti che consente a banche, fondi e aziende di vendere le proprie esposizioni creditizie sul mercato attraverso la sua piattaforma di transazioni online trasparente e basata ad asta.
La piattaforma fa leva sulla digitalizzazione dell’intero processo di vendita ed è in grado di ridurre i tempi di cessione previsti a 3-8 settimane rispetto ai 3-6 mesi del processo tradizionale. Debitos è stata fondata a Francoforte nel 2010 e da allora ha transato con successo più di 10 miliardi di euro in 16 paesi. Ad oggi, più di 2.000 investitori da tutta Europa si sono registrati su Debitos.